Ho imparato molte cose da voi, dagli uomini…
Ho imparato che tutti, al mondo, vogliono vivere in cima alla montagna
senza sapere che la vera felicità sta in come si sale la china.
Sulla montagna sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni
e il sollievo di dimenticare le miserie terrene.
Tutto questo perché siamo più vicini al cielo.
Qualcosa è nascosto. Vai a cercarlo.
Vai e guarda dietro i monti.
Qualcosa è perso dietro i monti
Vai! È perso e aspetta te.
Sarà solo un attimo: un attimo di grande chiarezza
e una sensazione pacificante;
immerso nella consolante vastità dell'universo,
l'uomo non la guarderà ne farà parte.
Basta un colle, una vetta, una costa.
Che fosse un luogo solitario e che i tuoi occhi risalendo si fermassero in cielo.
L'incredibile spicco delle cose nell'aria oggi ancora tocca il cuore.
Io per me credo che un albero, un sasso profilati sul cielo,
fossero dei, fin dall'inizio.
Là in grembo alle Alpi è ancora notte e la nuvola,
in lieto addensamento ammanta lo squarcio della vallata di dietro.
Piomba qua e là fragoroso l'allegro vento montano,
a picco traverso gli alberi un raggio balena e dilegua…
…il Caos fra le rupi fermenta e vacilla entro le eterne barriere…
Con i valloni deserti, con le gole tenebrose,
con i crolli improvvisi di sassi, con le mille antichissime
storie e tutte le altre cose che nessuno potrà dire mai…
…Sono le grandi cattedrali della terra,
con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi,
i cori dei torrenti, gli altari di neve,
le volte di porpora scintillanti di stelle…
E cosa dire della neve che scende
e un'alta coltre sulla valle stende?
Quando strappata dal vento si alza
quando il caldo dal basso la scalza…
Troverai più nei boschi
che nei libri.
Gli alberi e le rocce
ti insegneranno cose
che nessun maestro ti dirà.
Non cercate nel Monte un'impalcatura per arrampicare,
cercate la sua anima.
…in ogni tempo, attraverso il vento,
strada facendo, dall'Himalaya all'Oceano,
io vado e imparo…
Qui non palazzi, non teatro o loggia
ma in lor vece un abete, un faggio, un pino.
Tra l'erba verde e il bel monte vicino
levan di terra al cielo nostr'intelletto.
Queste montagne suscitano nel cuore
il senso dell'infinito,
con il desiderio di sollevare la mente
verso ciò che è sublime.
Nessuno può dire di aver sentito il mormorio delle acque,
se non ha sentito il concerto con il quale la montagna saluta la primavera.
Quassù non vivo in me,
ma divento una parte di ciò che mi attornia.
Le alte montagne sono per me un sentimento.
Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
Ho portato il mio Io sul punto più alto
e lo lascio lassù l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
L'amore è un abbraccio soffice di cielo e di nuvole
su una cima raggiunta col cuore in festa.
Lassù provammo quel fascio quasi inestricabile di particolari sentimenti,
che si suole chiamare il senso della vetta.
Il mondo esterno, l'interno e il cosmico si compenetrano a vicenda.
La mia casa è quassù fra lo sconfinare delle vette e i racconti del vento...
...la mia casa è quassù fra le altere pareti e misteriosi silenzi...
... la mia casa è quassù fra garrule acque e dolcissimi ricordi.
Qui sono io, qui è la mia casa, qui sono le mie montagne.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe
utile come il lavoro, nobile come un'arte
bella come una fede.
Una giornata bene impiegata nelle Alpi è come una grande sinfonia…
Ogni passo di un'ascensione ha una bellezza in se stesso.
La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti:
per coloro che desiderano il riposo nella quiete
come per coloro che cercano nella fatica
un riposo ancora più forte!
Oh, la montagna! Che vi ha di più semplice e insieme attraente
di quella linea che ascende, ascende, e che si perde nelle nubi o si disegna sul cielo?
Poveretti voi se non sentite il linguaggio dei monti!
E' un linguaggio che s'intende, non s'interpreta, nè si traduce.
Ma lasciando stare il sole e il suo moto, io saprei volentieri,
se ti piace, quanto dobbiamo andar su,
quante miglia è alta questa montagna,
perchè sale più che gli occhi miei, vince la mia vista.
Ed egli a me: questa montagna è tale,
Che sempre al cominciar di sotto è grave,
E quant'uom più va su, e men fa male.
Che senso ha scalare una montagna?
Ciò che conta è sapere di aver compiuto qualcosa.
Bisogna esser convinti di poter resistere fino alla fine
sappiamo anche che non esistono sogni che non valgano la pena di essere sognati…
Abbiamo sconfitto un nemico? No, abbiamo vinto noi stessi.
Abbiamo conseguito qualcosa di pienamente soddisfacente…
Lottare e capire - una cosa non è possibile senza l'altra;
questa è la vita…
Se l'alpinismo fosse solo un fatto sportivo,
potrebbe già di per sé essere una bella cosa,
ma l'alpinismo come mezzo di conoscenza è assai di più.
Nelle vibranti e libere corse sulle rocce tormentate, nei lunghi e muti colloqui con il sole e con il vento, con l'azzurro, nella dolcezza un po' stanca dei delicati tramonti, ritrovavo la serenità e la tranquillità.
E l'ebbrezza di quell'ora passata lassù isolato dal mondo, nella gloria delle altezze, potrebbe essere sufficiente a giustificare qualunque follia.
"Non si può… sorvolare le montagne…
non puoi andare… dove vorresti andare…
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso:
porto me stesso,
nel bene e nel male.
L'alpinista è un inquieto inguaribile:
si continua a salire e non si raggiunge mai la meta.
Forse è anche questo che affascina:
si è alla ricerca di qualcosa che non si trova mai.
Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia,
grigiore racchiuso dentro se stesso.
E pensare che lo si reputa vivo soltanto perché è caotico e rumoroso.
La montagna insegna a vivere: questa frase l'ho udita spesso,
ma… non è vera.
C'è gente che frequenta i monti da una vita e non ha imparato un tubo!
La montagna al massimo regala emozioni a chi è sensibile ed educato.
Le montagne sono il principio e la fine di ogni scenario naturale.
I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi.
Sono ancora in cammino per non deludere l' "io piccolo",
cerco il mio spazio in montagna e in tutti quelli che mi seguono o che mi seguiranno,
cercando di contagiare tutti, facendo ammalare di montagna quelli che conosco…
Per quanto si vada lontano, per quanto si salga,
si comincia sempre con un piccolo passo.
La montagna mi ha insegnato a non barare,
ad essere onesto con me stesso e con quello che facevo.
La vetta interiore è la pace interiore, la pace con me stesso.
Che io possa un giorno o l'altro dire: adesso so perché ho vissuto.
Arrampicando raggiungo la libertà, la pace che però non è ancora la pace interiore.
Raggiungo la pace interiore solo nel momento in cui posso dire di non aver più bisogno di nulla.
Solo allora ho salito un altro gradino
Nelle vibranti e libere corse sulle rocce tormentate, nei lunghi e muti colloqui con il sole e con il vento,
con l'azzurro, nella dolcezza un po' stanca dei delicati tramonti, ritrovavo la serenità e la tranquillità.
E l'ebbrezza di quell'ora passata lassù isolato dal mondo, nella gloria delle altezze,
potrebbe essere sufficiente a giustificare qualunque follia
Si va in montagna per essere liberi,
per scuotersi dalle spalle tutte le catene che la convivenza sociale impone,
per non inciampare ogni due passi in imposizioni e proibizioni.
Si va in montagna per sottrarsi da norme ammuffite,
per sbizzarrirsi una buona volta e immaginare nuove energie.
La montagna non è gelosa, né invidiosa, non cerca potere né vendetta. Né tradisce.
Per andare in montagna ho ridotto al minimo il dovere.
Non ho accumulato soldi, non ho snaturato la vita nascondendomi sotto mucchi di orpelli inutili.
Vivere è come scolpire, bisogna togliere, tirar via il di più, vedere dentro.
La montagna mi ha insegnato anche questo.
Scalare non serve a conquistare le montagne,
le montagne restano immobili,
siamo noi che dopo un’avventura non siamo più gli stessi.
La vetta ti appartiene solo quando sei tornato in basso,
fino a quel momento sei tu che appartieni a lei.
Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto
quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento,
o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti.
Sono in piedi nel sole e nel cielo. Il vento mi urta, mi piega, mi squassa.
E' la mia vetta. I giganti delle alpi, lontani, appaiono piccoli.
In valle i dorsi squamosi del ghiacciaio rigano di bianco sporco il rosso delle rocce e il verde cupo delle abetaie.
Quassù i colori sono forti, intensi, senza mezze tinte.
La neve abbaglia, le sensazioni aggrediscono con forza estrema. E'…
Adesso, credo, capisco almeno un poco perché il buddista si reca in pellegrinaggio in montagna.
Il viaggio stesso fa parte della tecnica attraverso cui si ricerca la divinità'.
E' un viaggio dentro l'Essere;
perché mentre penetro più in profondità nella vita della montagna,
penetro anche nella mia.
Per un'ora sono oltre il desiderio.
Non è estasi, non è quel balzo fuori dal se che rende l'uomo…
La montagna insegna che la fatica è la via per raggiungere le vette più alte.
La montagna è la mia scuola di pazienza.
Andare in montagna è come ritornare a casa.
Le montagne sono mute ma insegnano molte cose.
La vera grandezza di una montagna non si misura in metri, ma in momenti.
La montagna ci insegna a camminare con i venti, a respirare con gli alberi e a stare in piedi con le vette.
Sulla montagna, impari la verità della resistenza: mai arrendersi, mai arretrare.
La montagna non è una questione di muscoli, ma di volontà.
In cima alla montagna, scopri che ci sono molte altre montagne da scalare.
Gli scalatori non conquistano le montagne, si conquistano se stessi.
La montagna non è niente senza gli scalatori che la sfidano.
Nelle montagne, ogni passo è una poesia scritta con il respiro della natura.
Camminare in montagna è come scrivere il tuo destino con i tuoi passi sulla terra.
Sulla via della montagna, il cammino diventa il racconto della tua forza interiore.
Nelle montagne, le parole diventano vento e i passi diventano storia.
Ogni passo in salita è una pagina che gira nella storia del tuo viaggio in montagna.
Camminare in montagna è come scrivere una lettera alla tua anima, con il paesaggio come inchiostro.
Sulla vetta, le parole non sono necessarie; il silenzio parla più forte di ogni discorso.
Il cammino in montagna è il poema che il corpo scrive con i piedi sulla terra.
Nel camminare lentamente in salita, si svela il segreto della resistenza e della persistenza.
Ogni scalino è un capitolo, ogni vetta una storia completa.
La montagna è un autore silenzioso; l'escursionista è il lettore che decifra il suo messaggio.
Gli scalatori non conquistano le montagne, si conquistano se stessi.
La montagna non giudica; accoglie ogni passo con la stessa serenità della vetta.
Nelle montagne, la tranquillità è un suono costante.
La montagna è il rifugio perfetto per chi cerca la calma nel caos del mondo.
Camminare in montagna è un dialogo con l'eternità, dove il paesaggio è un libro aperto e il vento un compagno di viaggio.
La montagna è una terra di silenzio, di pietre e di stelle. È un luogo sacro dove l'uomo può ritrovare la sua dimensione interiore.